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Questa settimana per ladomenicadivicenza.it  ho intervistato Antonio Rezza del duo Rezza-Mastrella che per la rassegna estiva Operaestate è stato ospite al Castello degli Ezzelini con il nuovo spettacolo”Fratto_X”. Come sempre è difficile far comprendere a parole uno spettacolo del duo Rezza-Mastrella perchè anche se è alcuni video sono disponibili, il ritmo con cui si susseguono i numeri, se possono essere definiti tali, i momenti, diciamo, di ogni spettacolo, è sostenuto e costante e non cala mai, anche nei cambi di scena, perchè si crea una tensione che si risolve su se stessa, nella visione d’insieme del tutto, ma al tempo stesso in ogni singolo elemento, che sia visivo, di parola o anche di  vuoto. Lo spazio esiste e cosa c’è di più celebrativo nei confronti dello spazio stesso che lasciarlo vuoto agli occhi dello spettatore, uscendo di scena permettendo però la percezione della presenza dell’artista fuori campo? 

Antoni Rezza sembra dissacratorio ma personalmente lo percepisco come un artista che indaga profondamente non solo la società ma prima di tutto dentro l’animo umano come astrazione: bisogna avere una grande capacità d’osservazione per potersi proporre senza pregiudizi, perchè tutto ciò che è forte o inaccettato, dalla parola, al gesto, all’immagine, se proposto direttamente senza mezzi termini, mostrandolo per come è, fa ridere perché libera lo spettatore da una gabbia o da un recinto molto spesso imposto dai vincoli culturali. Se poi il segno viene reiterato, dallo shock si passa alla liberazione e il riso si fa irrefrenato.

inutile dire che lo spettacolo è stato un grande successo.

al link sotto trovate l’intervista, su tre pagine

http://www.ladomenicadivicenza.it/a_ITA_5227_1.html

nell’articolo si parla anche dello spettacolo “Io”, cliccando sul titolo scritto in  blu  si può leggere l’intervista che realizzai con Rezza nel 2010 in occasione della messa inscena di “Io” al Teatro Astra di Vicenza.

  alcuni video 

 

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